Molte volte nella vita le persone non hanno il coraggio di cambiare la propria strada forse per paura del cambiamento o, addirittura, perché troppo ancorati al quotidiano che si sono scelti o anche al “culto” della precarietà che la crisi mondiale, con il suo pazzo mondo economico, è riuscita a creare.
Al giorno d’oggi tutto è assorbito dalla frenesia, dettata da orari di lavoro smisurati e da luoghi lavorativi “insani”, spesso teatro di rapporti interpersonali logoranti. Ci hanno insegnato che il lavoro nobilita l’uomo, che esso si differenzia da persona a persona e che lavorare quasi tutta la giornata sia fondamentale; questo per me è un concetto sbagliato. Siamo schiavi di un sistema che sta lentamente sgretolando tutte le certezze, tutti i diritti e tutti i doveri spettanti ad ogni singolo individuo, privando quest’ultimo della libertà, non intesa come una voglia di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, ma della libertà di esprimersi, di pensare, di proporre, di essere ciò che veramente si vuole essere.
Vi siete mai chiesti perché molte persone sono sempre nervose e tendono facilmente ad eccessi di rabbia? Perché sono infelici! Facile desumerlo, ma difficile accettarlo. Mark Twain, in una delle sue famose citazioni diceva:
Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
E allora, perché non seguire proprio il suo grande consiglio? Beh, io ho deciso di seguirlo e di cambiare completamente la mia vita lavorativa. Ho lasciato il mio lavoro di ufficio per dedicarmi pienamente al sogno che coltivo da sempre: diventare un fotografo professionista e, perché no, un giorno, realizzare un servizio fotografico per la più grande rivista fotografica mondiale, National Geographic!
Abbracciare i propri sogni non è sintomo di immaturità o di follia, ma di un voler riscoprire ciò che veramente si è sempre desiderato, ciò per cui vale la pena lottare. Perché in fin dei conti la vita è un dono così grande e prezioso che non merita di essere sprecato ma di essere vissuto pienamente ricercando soltanto attimi di pura e maestosa felicità.
Ora, in questa nuova avventura professionale da fotografo, il mio cuore è libero…e io voglio soltanto seguirlo.